Cos'è il lateral thinking? 💥 Guida al pensiero laterale 2024, tecniche ed esercizi per essere più creativi 💥

Il lateral thinking o pensiero laterale è un mindset, è un modo di pensare che ha come obiettivo quello di vedere le cose in modo differente e generare nuove idee e soluzioni alternative ai problemi.

Si parte dall’idea di esplorare nuove vie e ci si preoccupa di alimentare, attivare e lasciare andare i pensieri e vedere cosa succede. Si cerca di sfruttare la casualità del pensiero, infatti De Bono dice:

Il pensiero verticale è un processo finito, il pensiero laterale è di tipo probabilistico!

Tale concetto è molto affine a quello macro di Marketing Incidentale come capacità del business di dominare il caso!

Potremmo definirlo il primo mindset per essere creativi costantemente!

Il lateral thinking si contrappone al pensiero verticale/lineare che inizia da un punto A per arrivare a C passando per B cercando la soluzione diretta al problema e la correttezza logica ad ogni passaggio.

Il termine fu coniato dallo psicologo maltese Edward De Bono (professore di Cambridge, Oxford, Harvard) nel lontano 1967 ma oggi, in un mondo che va verso l'AI e l'automazione, esso è un mindset più vivo e valido che mai.

Libro Pensiero Laterale di Edward De Bono

Un esempio eclatante per comprendere cos'è il pensiero laterale ed in che modo agisce ti suggerisco di fare 👉 l'esercizio dei 9 punti: clicca e prova a risolverlo, vedi la soluzione e poi torna su questa pagina e continua a leggere l'articolo (ci vediamo tra poco 😁)

esercizio 9 punti e linee lateral thinking Occorre unire tutti i punti con 4 linee sequenziali senza staccare la penna dal foglio (soluzione)

L'esercizio serve a dimostrare l'esistenza dei paradigmi bloccanti.

Come si vede dalla soluzione essa arriva facilmente se rimuoviamo un vincolo che esiste solo nel nostro modello mentale lineare.

Del resto il restare nei bordi ci è stato insegnato dai primi anni delle elementari e guai a colorare fuori.

Per effetto del processo formativo che noi adulti abbiamo seguito siamo portati a vedere regole e condizioni anche dove non ci sono, bloccando di fatto la possibilità di esplorare nuove vie di pensiero.

vincoli e regole

Non sempre i vincoli sono regole!
Capirne la differenza fa la differenza.
Superare i vincoli autoimposti o determinati dalla società è l’essenza del lateral thinking.

Facciamo un altro esempio di pensiero non lineare con una storia.

Anni fa un mercante inglese si era indebitato con un vecchio usuraio, brutto e losco che minacciava di mandarlo in prigione se non gli avesse restituito i suoi soldi con gli interessi.

Il mercante aveva una bella figlia di cui l'usuraio si era invaghito al punto da fargli una proposta: avrebbe messo un sassolino bianco ed uno nero in un sacchetto e ne avrebbe estratto uno a caso senza guardare. Se il colore del sasso fosse stato bianco avrebbe estinto il debito del mercante viceversa in caso di colore nero l'usuraio avrebbe anche avuto in sposa la ragazza.

esercizio 9 punti e linee lateral thinking

Vista la situazione e considerando che a quei tempi chi non onorava i debiti andava in galera, padre e figlia accettarono il gioco.

La ragazza però si accorse che il furbo usuraio di nascosto aveva messo due sassolini neri nel sacchetto in modo da uscirne sicuramente vincitore.

Gli scenari di pensiero lineare erano 3:

  1. non accettare più e mandare il padre in galera
  2. giocare sapendo di perdere in partenza
  3. smascherare l'imbroglione ma con il risultato finale del punto 1

La ragazza ragionò lateralmente, scelse di giocare ma quando prese il sassolino dal sacchetto lo fece cadere in mezzo ad altri sassi (al fine di non consentirne il riconoscimento) e disse all'usuraio che non importava ritrovare il sassolino in quanto bastava dedurlo controllando cosa fosse rimasto all'interno del sacchetto!

La fanciulla usò la tecnica dell'entry point, che vedremo in seguito, cambiando il punto di entrata al gioco, e le consentì di uscire vincente e salvare il padre.

Sulla carta non sembra difficile nella pratica occorre molto allenamento.

L'ostacolo maggiore sono i nostri bias cognitivi e l'abitudine a pensare in modo lineare dai banchi di scuola fino al lavoro.

I bias cognitivi sono costrutti basati su percezioni errate, su clichè, su pregiudizi e ideologie, sono utilizzati per prendere decisioni in fretta e senza fatica. I bias agiscono sia sul processo decisionale e di analisi dei problemi che purtroppo nel processo di pensiero.

Lo studio dei bias si deve agli psicologi Kahneman & Tversky con il loro programma di ricerca denominato “Heuristics and Bias Program” che nel 2002 regalò il Nobel per l'economia comportamentale al primo.

Nei loro studi i due psicologi considerano anche le "euristiche" che vengono utilizzate anch'esse per le decisioni veloci ma prive del pregiudizio e della percezione errata in quanto si basano sull'intuizione che attinge dall'esperienza.

George frequentava le lezioni di statistica con il professore Jerzy Neyman al corso di laurea della UC Berkley.

Un giorno arrivò tardi a lezione e sulla lavagna vide due problemi che pensava fossero i compiti assegnati dal professore.

formula irrisolta

George era un bravo studente e si mise di impegno per completare gli esercizi, ci volle più tempo del solito ma riusci a risolvere entrambi i problemi.

George li consegnò al professore scusandosi del ritardo ed ammettendo di averli trovati un pò più duri del solito.

Dopo un pò Neyman corse a casa di George per comunicargli, con stupore di entrambi, che quest'ultimo aveva trovato la soluzione a due problemi statistici fino ad allora irrisolti!

Il giovane ragazzo era George Dantzig che divenne poi un celebre matematico e professore di Stanford (fu l'inventore del metodo del simplesso un algoritmo molto noto nella programmazione lineare, che tra l'altro studiai anni fa in Ricerca Operativa).

Anni fa in un'intervista Dantzig disse:

“Se avessi saputo che i problemi non erano compiti a casa ma erano in realtà due famosi problemi irrisolti in statistica non li avrei mai risolti”.

La morale di questa storia è chiara: poichè George era ignaro della natura di quei problemi non si pose dei vincoli e dei confini (come quelli del quadrato dei 9 punti).

A volte le soluzioni creative sono evidenti ma i nostri bias ci fanno guardare altrove o creano dei vincoli 😲

Per cosa possiamo usare il lateral thinking?

Essendo un mindset, per vedere le cose da punti di vista differenti, possiamo usarlo sia nel business ma anche nella vita privata per:

  • Risolvere problemi, l'obiettivo è trovare la soluzione originale
  • Generare nuove idee nei processi di innovazione e di design thinking
  • Generare nuove idee per prodotti e servizi
  • Mettere in discussione sistemi esistenti per migliorarli e per disegnare nuove vie. Per esempio nel campo del business potremmo scoprire un modo diverso di fare le cose e ridisegnare le nostre attività al fine di generare un vantaggio competitivo
  • Produrre nuove idee nel mondo dell'advertising, per esempio un'idea originale per una campagna pubblicitaria
  • Ottenere un'ispirazione nel mondo della produzione artistica: musica, pittura, scultura, ecc...
  • Aiutare il reframing, vale a dire la capacità di inquadrare il problema in un modo diverso

Tecniche di lateral thinking, come utilizzare il pensiero laterale concretamente

Per allenare il pensiero laterale ci sono diverse tecniche che hanno come obiettivo quello di forzare la nostra attenzione ed il nostro pensiero su percorsi diversi.

Bisogna sospendere il giudizio e non pensare di essere corretti sempre, nel percorso dobbiamo accettare di essere un pò pazzerelli 🤪 per addivenire a conclusioni diverse.

Nel pensiero verticale si deve essere corretti a ogni passo, il pensiero logico non funzionerebbe affatto senza questa necessità.

Nel pensiero laterale, invece, non è necessario essere corretti ad ogni passo purché la conclusione sia sensata.

Il concetto è ben fotografato dalla seguente metafora coniata da Edward De Bono:

È come costruire un ponte. Le parti non hanno da sorreggersi da sé in ogni stadio ma quando l’ultimo pezzo è messo in opera il ponte all’improvviso si regge da sé.

Vediamo le tecniche più efficaci considerando che alcune hanno forti sovrapposizioni.

Ricostruzione del paradigma e processo di negazione e sostituzione 🚫

Se vogliamo innovare in un business esistente, una tecnica è quella di partire dalla ricostruzione del paradigma attuale del mercato. Dobbiamo capire quali sono le idee dominanti e come le chiama De Bono: i fattori cruciali.

Per esempio possiamo partire ricostruendo la catena del valore di un business o il processo di acquisto, a volte è utile intervistare i clienti di un determinato mercato per capire quali siano i fattori definiti cruciali.

Questa è la parte più difficile in quanto spesso siamo parte del paradigma 😃

Nell'individuazione degli elementi dobbiamo considerare tutti quelli che ci vengono in mente anche se alcuni aspetti sono in sovrapposizione con altri.

Per questo scopo uno strumento molto utile sono le mappe mentali: scopri cosa sono e come usarle.

Per esempio se penso ad un corso di formazione posso considerare: la lezione, l'iscrizione, il materiale, il docente, l'esperienza in aula, il pc, la lavagna, ecc..

Come si vede nell'esempio l'esperienza in aula è contenuta nella lezione, ma il fine del lateral thinking non è descrivere o organizzare le cose ma trovare nuove vie.

Il passaggio successivo è mettere in discussione gli elementi del modello rendendoli non più necessari (processo di negazione).

Cosa succede se si nega la presenza di quel fattore?

Per esempio negli anni 30 e 40 i fratelli Dick e Mac McDonald 🍔 rivoluzionano la ristorazione statunitense applicando proprio tali concetti (anche prima che fossero formalizzati da De Bono c😁).

MacDonald

Il ristorante "popolare" americano aveva un paradigma abbastanza standard:

  1. le persone si sedevano al tavolo o attendevano in auto
  2. ordinavano scegliendo da un menu che conteneva un lungo elenco di pietanze
  3. si attendeva il pasto
  4. infine il cameriere li serviva
  5. si pagava

I fratelli McDonald misero in discussione "negando" diversi elementi prima ritenuti intoccabili inventando di fatto il Fast Food:

  • negato il cameriere ed il servizio al tavolo, il cibo se lo prende il cliente (questo punto è collegato anche con la tecnica del metodo inverso).
  • negati i vassoi, i piatti e le posate, il cibo è servito in un sacchetto e si mangia con le mani
  • negata l’attesa, non si effettua l’ordine e si attende di essere serviti al tavolo o in auto ma si ottiene subito il pasto (nella fase di ricostruzione del paradigma l'attesa è un elemento come il pranzo)
  • negato il menu, non occorre avere un menu. I piatti sono pochi (hamburger, patatine e bevanda) ed il menu è visibile direttamente quando ritiri il pranzo.
  • negato il pagamento posticipato, si paga subito

Il togliere invece che aggiungere decretò il successo planetario del fast food.

Si tende sempre ad allungare il menu, ma la vera arte è togliere, è semplificare: less is more!

Ci sono tanti business che potrebbero essere riconfigurati utilizzando una prospettiva diversa e le nuove tecnologie (con il modello della value network).

Spesso i fattori cruciali di un mercato rimangono invariati per molto tempo e tutti seguono la stessa direzione senza metterli in discussione.

Nel business la strategia di andare in una direzione diversa, provando a cambiare le regole, è sicuramente più rischiosa ma può essere anche la più redditizia in quanto riusciremo a "creare un nuovo mercato" ottenendo un vantaggio competitivo non indifferente.

McDonald creò il mercato del Fast Food e sono passati quasi 80 anni ed è ancora li 🍔🍔🍔

Nella rottura del paradigma oltre alla negazione possiamo usare il processo di sostituzione.

Come è abbastanza intuibile in questo caso non togliamo un elemento ma lo sostituiamo con un altro.

Usando come esempio il fast food potremmo cambiare il prodotto e sostituire gli hamburger con verdure e frutta. In pratica creare una catena per vegetariani ed amanti del cibo sano che però hanno poco tempo.

Tecnica del metodo inverso (reversal method) ↩️

Fotografato un fenomeno, un problema o un singolo aspetto (che può essere un elemento del paradigma ricostruito in precedenza) lo proviamo a vedere al contrario.

Per esempio nel paradigma del corso di formazione chi l'organizza sceglie il docente e con lui definisce il programma.

In ottica inversa potremmo ipotizzare che siano gli studenti a decidere quale sia il loro docente e definire i temi da trattare.

Nel libro lateral thinking De Bono per spiegare il reversal method cita la favola di Esopo in cui il corvo assetato trova una brocca d'acqua ma non riesce a berla in quanto il suo livello all'interno è troppo basso per il suo becco.

il corvo e la brocca

Con un approccio inverso il corvo capisce che per estrarre bisogna inserire ed inizia a buttare dei sassolini all'interno della brocca fin quando il livello dell'acqua all'interno è raggiungibile dal suo becco.

Nel video che segue vediamo come sia il bambino a trovare la soluzione e liberarsi dal cancello proprio con l'approccio del metodo inverso.

Un altro esempio di inversione classico è quello di Ikea: i mobili non li monta chi li vende ma chi li compra!

Nel caso di Mc Donald il cibo non lo porta il cameriere ma se lo va a prendere il cliente.

Il metodo inverso serve anche per muovere il nostro pensiero e la nostra creatività e ci consente di fare dei passaggi ulteriori; si parte da una provocazione per arrivare ad una buona idea.

Per esempio partiamo da un caso d'uso classico: il telefono squilla quando riceviamo una telefonata.

Applichiamo l'inversione come elemento provocatorio: il telefono squilla sempre tranne quando riceviamo una telefonata.

Da questa provocazione assurda possiamo estrarre dei concetti utili, per esempio il suono continuo ci fa capire che il telefono funziona, questo vantaggio potremmo ottenerlo con un led accesso in luogo dello squillo, oppure possiamo estendere il concetto ad altri suoni come quello del televisore e fare in modo che esso vada in muto quando arriva una chiamata (di fatto è quello che oggi accade con i video sui nostri smartphone).

Brainstorming 🌩️

La tecnica della "tempesta di cervelli" è stranota, i 3 elementi chiave sono:

  • la stimolazione di idee reciproca, ognuno può costruire sui pensieri degli altri per evolvere in nuove direzioni
  • la sospensione del giudizio, non contestare le idee altrui ma falle fluire. Abbiamo visto che il segreto è quello di non essere necessariamente corretti in un tutti i passaggi, quindi io potrei dire una cavolata ma seguendola (senza giudizio) potremmo addivenire ad un'idea innovativa!
  • Essere informali ma seguire un format con un moderatore e seguire un percorso a fasi con tempi ben precisi.

I punti di vista differenti sono spesso la fonte di problemi ed incomprensioni anche nei casi in cui non ci siano preconcetti. Ma la capacità di cambiare prospettiva può essere un’arma importante per migliorare la nostra creatività e per risolvere i problemi.

Di seguito una guida dell'Harvard Business Review per impostare un brainstorming efficace.

Tecnica delle Analogie 🤲

Cos'è l'analogia?

L’analogia (dal greco analogía = corrispondenza) è la figura retorica del significato che consiste nell’accostare due immagini o situazioni, diverse e prive, apparentemente, di un legame logico. L’analogia stabilisce rapporti di somiglianza associando elementi sulla base di libere associazioni di pensiero o di sensazioni.

Essa è la perfetta figura retorica per forzare punti di vista differenti.

Per il lateral thinking l'analogia ha due ruoli importanti:

  • muovere il pensiero, è lo starter del processo creativo, partiamo per il gusto di farlo e poi vediamo dove atterriamo
  • far allontanare dagli stereotipi

Dato un tema, dato un problema possiamo riformularlo tramite un’analogia e poi continuare a svilupparlo usando la stessa analogia per vedere dove porta per poi ritradurlo nel problema iniziale.

Per esempio possiamo usare la prima analogia che vi viene in mente (pescare) ed applicarla al nostro problema (per esempio la vendita di un prodotto al pubblico).

Analizzo il processo del pescare: raggiungo un lago, un fiume, il mare, lancio un amo con la canna da pesca o una rete da una barca, uso un'esca, aspetto per vedere se qualcosa abbocca o torno il giorno dopo.

Nella vendita potrei considerare il lago o il mare come il luogo dove trovo più clienti? L'esca è il vantaggio o l'insegna che attira l'attenzione? La rete da pesca dove mi può condurre? Sono più venditori che agiscono in sinergia (network)? O sono più canali di vendita (ommnicanalità)? ecc...

Tecnica del punto di entrata o attenzione 🧐

La scelta del punto da cui osservare il problema è fondamentale.

Un esempio chiarisce più di mille parole: qual è il numero minimo di partite da giocare per terminare un torneo di tennis (singolare) ad eliminazione diretta di 111 persone?

Nel classico pensiero verticale la gran parte delle persone parte (entry point) dal conteggio delle combinazioni per vedere i vincenti che vanno avanti.

Ma se scegliamo un punto di attenzione diverso e ci concentriamo sui perdenti, invece che sui vincenti, scopriamo che la soluzione è velocissima, infatti saranno necessarie 110 partite per eliminare i perdenti e decretare l'unico vincitore del torneo.

L’attenzione segue dei patterns bisogna sforzarsi di provare altri punti di entrata oltre a quelli classici.

John è un camionista americano con un carico da portare da Los Angeles a San Francisco, lungo il tragitto percorre una highway molto trafficata, ad uno svincolo, mentre è attento a manovrare il suo bestione, non nota l’altezza del ponte e purtroppo vi si incastra completamente.

Traffico in tilt, il TIR non si muove da sotto il ponte.

camion bloccato e soluzione

Arriva la polizia che chiama anche i tecnici ed i vigili del fuoco per disincagliare l’articolato.

I soccorritori discutono su come procedere: provare a smontare o segare la parte alta del tir, usare una leva per dare agio ai punti di attrito, molare parte del ponte. Ognuno propone una soluzione attingendo dal proprio livello di conoscenza.

Dall’altra parte della strada un ragazzino bloccato con la famiglia nel traffico osserva con attenzione il tutto e con grande naturalezza abbassa il finestrino e dice ad un vigile: "Perché non fate uscire l'aria dalle gomme?"

Questa è una storia famosa (vera o leggenda) ed è anche oggetto di barzellette, con il vigile (o la figura che si vuole prendere in giro) che risponde: “ragazzino che dici, il problema è che il camion è incastrato sopra non sotto!” 😂😂😂😂

Questo aneddoto è proprio un esempio dell'uso della tecnica del punto di attenzione, utilizzata inconsapevolmente dal ragazzo.

Il problema è la Functional fixedness, noi ci abituiamo a vedere le cose in un certo modo e trovare le soluzioni con gli elementi che conosciamo (con proposte a volte ipercomplicate).

Basta solo un pò di allenamento per imparare a vedere le cose da più punti di vista (anche all'apparenza bizzarri).

🚀 Tecnica della stimolazione casuale (random stimulation)🚀

E' una delle tecniche che amo ma che richiede uno sforzo di astrazione.

La gran parte delle idee innovative ed invenzioni nascono da elementi casuali!

Cristoforo Colombo era partito per le Indie e casualmente ha incontrato le Americhe, per sua fortuna altrimenti sarebbe morto in pieno oceano.

La scoperta della penicillina da parte di Alexander Fleming avvenne per una errata disinfezione di un provino.

Nel 1968 Spencer Silver, un dipendente della 3M, dopo diversi esperimenti aveva realizzato una colla teoricamente super potente ma il risultato finale fu tuttaltro ed il prodotto si staccava con poco sforzo da tutte le superfici.

Questa colla aveva però una caratteristica tutta sua rispetto ad altre colle: essa non sporcava, la potevi attaccare e staccare su qualsiasi superfice senza rovinarla o lasciare residui.

Per diversi anni l'invenzione casuale della "colla a presa debole" rimase solo nei laboratori nel file degli esperimenti andati male fin quando Arthur Fryun, un collega di Spencer, trovò l'idea giusta.

L'idea nacquè da uno stimolo esterno casuale.

Fry osservò nella chiesa che frequentava che i coristi per tenere il segno delle pagine dei canti usavano dei foglietti ma spesso questi cadevano o si spostavano.

Dall'applicazione della colla debole pulita ai foglietti nacquero i famosi Post-it!

postit

Se Fry non fosse mai andato in chiesa e non avesse osservato attentamente i foglietti gialli probabilmente non sarebbero mai nati.

Il fattore casuale è molto potente, abbiamo visto nella storia che è il fato a generare le idee più potenti.

Ma allora perchè non riprodurre la casualità volutamente?

Come possiamo sfruttare il caso per avere nuove idee?

Basta riprodurre stimoli randomici da cui tramite associazioni generare nuove idee.

Lo stimolo casuale può venire da qualsiasi fonte.

Per esempio ipotizziamo che voglia delle idee per creare nuovi contenuti in rete per questo blog (topic: marketing, digital e vari).

Esco e mi faccio un giro ad un supermercato, una libreria, un negozio di abbigliamento. Osservo i prodotti e dove mi cade l'attenzione inizio a fare delle associazioni con il mio obiettivo/contenuto.

Per esempio vedo un paio di scarpe da basket e penso a Nike, Stati Uniti, sport e spettacolo, Micheal Jordan, quindi penso a The Last Dance e che potrei fare degli articoli e video sulle lezioni apprese dalla serie in materia di marketing, management, miglioramento personale, performance, team building, gestione talenti, ecc..

Ancor più facile è usare delle parole casuali prese dal vocabolario oppure aprire una pagina a caso di un libro provando a fare delle associazioni.

De Bono consiglia di allenare ogni giorno, per 3 minuti, l’uso delle parole random.

L'input random da solo non basta dobbiamo avere la mente realmente intenzionata a trovare qualcosa nell'ambito di esplorazione ed avere una buona capacità nel creare associazioni.

Per allenarMi in modo veloce e pratico mi sono creato ad uso personale (ma volentieri lo condivido 😉) uno strumento in grado di fornire velocemente random input (vedi video che segue).

Ci sono 4 stimoli diversi (consiglio di usarli una volta al giorno combinandoli tra di loro):

Quando usi le immagini o le pagine di wikipedia casuali prendi un elemento che ti colpisce per fare le associazioni.

Con il luogo casuale navigabile puoi simulare di vagare per una città o un luogo nel mondo: un'insegna, un negozio, un panorama possono essere le fonti per estrarre uno stimolo casuale. In questo caso è un esercizio buono anche per allenare lo spirito di osservazione.

Il massimo si ottiene combinando due stimoli: per esempio prendo la parola e l'immagine casuale.

L'allenamento serve a sviluppare l'arte di trovare connessioni tra lo stimolo e l'ambito per il quale ci serve l'idea.

Cosi facendo sviluppiamo la nostra creatività, che potremmo definirla anche come la capacità di vedere nuove connessioni tra le cose (lo stimolo random è perfetto anche usato in abbinamento alla mappa mentale.

Il nostro cervello è nato per trovare connessioni e pattern tra vari elementi.

Lo stimolo random ci forza ad abbandonare la strada standard ed i paradigmi esistenti ed aumenta la probabilità di trovare nuove vie.

Questa tecnica è inoltre perfetta quando abbiamo un blocco creativo. Pensiamo a chi lavora nel mondo dell'advertising e deve sfornare costantemente idee nuove per comunicare.

Meglio uno stimolo casuale che analizzare cosa hanno fatto gli altri!

Combina più elementi🧬

Guardando la gara delle schiacciate dell’ultimo All-Star game NBA 🏀 riflettevo come sia un evento di estrema creatività, di fatto ogni giocatore si deve inventare delle coreografie in aria prima di affondarla al canestro.

Come i tuffi ma al contrario, sfidando e non sfruttando la forza di gravità 😂

Questa gara è nata nel 1984 e da allora c’è stata un’evoluzione pazzesca.

Quando vinceva il piccolo grande Spud Webb si lanciava la palla al tabellone la si riprendeva e bum! Domenique Wilkins introdusse i mulini con la palla e successivamente i giocatori iniziarono a saltare qualsiasi cosa prima di schiacciare: persone, auto, moto, ecc… Poi è arrivato il trend di far passare la palla sotto le gambe.

Guardando le ultime edizioni riflettevo sullo sviluppo della creatività del gesto dopo quasi 40 anni di schiacciate e come ci sia una forte analogia con molti altri campi.

Il modello di evoluzione è stato quello del MIX.

Quindi vediamo il giocatore che lancia la palla al tabellone (o salta una persona) e allo stesso tempo fa il mulino con la palla e la fa passare sotto le gambe (e la dice tutta di che atleti siano!).

E' l'applicazione della tecnica della COMBINAZIONE di più elementi.

Possiamo combinare elementi passati, elementi di altre aree o elementi generati casualmente.

Questa tecnica è molto applicata nel campo dell'arte: musica, danza, pittura, ecc...

Il turista americano Bernard Sadow stava tornando da una vacanza con la famiglia dalle isole Aruba, mentre faceva una fatica immonda per portare le valigie vide in aeroporto un uomo che con estrema facilità spostava oggetti ingombranti grazie ad una piattaforma con le ruote!

Il cervello di Bernard (o forse il suo braccio dolorante😂) fece subito l'associazione e disse alla moglie: “Ecco ciò di cui abbiamo bisogno! Abbiamo bisogno delle ruote per i bagagli".

Nel 1970 Sadow depositò il brevetto che celebrava il mix tra ruote e valigia e lo chiamò: Rolling Luggage, la valigia che rotola.

Fu un successo (venduto nei principali supermercati americani), nato dal bisogno, dal mix e dalla capacità di osservazione (un pilastro delle soft skill di marketing).

Nella foto che segue il disegno del brevetto e la prima pubblicità che mostra la valigia con 4 ruote ed una sorta di guinzaglio per trascinarla.

valigia con ruote

Un altro attento osservatore era Robert Plath, un pilota della Northwest Airlines, come si può intuire per lui il bagaglio era un oggetto fondamentale e trovava molto scomodo trascinare la valigia inventata da Sadow (spesso cadeva di lato).

Nel 1987 si mise al lavoro nel suo garage a Boca Raton, in Florida, cambiando l'usabilità della valigia, aggiunse solo due ruote e una lunga maniglia pieghevole in cima e per farla rotolare bastava semplicemente inclinare la valigia.

La chiamò Rollaboard ed i primi pezzi furono distribuiti tra i suoi colleghi piloti e assistenti di volo.

Fu una sorta di product test ed i risultati furono strepitosi al punto che Robert Plath lasciò il suo lavoro da pilota e fondò la TravelPro, la sua società di produzione di Rollaboard (che oggi tutti chiamiamo Trolley).

Trollley moderno

Quale potrà essere il futuro della valigia? Un altro mix?

Nella foto che segue la valigia che combina le ruote ed un motore elettrico.

valigia a motore

Questo genere di valigie possono anche combinare un mini scooter in grado di trasportare non solo il bagaglio ma anche il suo proprietario.

Pensa al sogno 💭

Creiamo una provocazione per muovere il pensiero pensando a cosa ci piacerebbe accadesse se non ci fossero limiti, quale sarebbe la nostra fantasia?

Quando ero ragazzo un mio sogno era quello di seguire le lezioni a scuola dall'ultima fila all'interno del mio letto 🛌 arrivando in volo ed entrando dalla finestra 😃

Nella fattispecie se dovessimo pensare a nuove idee per la formazione ed educazione la via oggi è facile grazie alla DAD possiamo seguire di fatto le lezioni all'interno del nostro letto senza lasciare la nostra casetta.

Ma possiamo pensare per esempio che sarebbe bello se ci pagassero per viaggiare!

viaggiare ed essere pagati

Questa provocazione potrebbe portarci a lanciare un programma di viaggio dove ingaggiamo dei viaggiatori (che vengono pagati) che portano dei loro amici/conoscenti (che pagano) con un modello a network.

Oppure il viaggiatore viene remunerato in funzione del materiale e della visibilità che riesce a fornire sui potenziali clienti dell'agenzia viaggi che lo ingaggia (con i social, blog, ecc... di fatto è quello che oggi fanno gli influencer 😎)

Tecnica Esagerare/Amplificare o ridurre 🔎

Questa tecnica mira a lavorare sulle dimensioni quantitative dei nostri prodotti e processi, per esempio durata, lunghezza, peso, altezza, frequenza, temperatura, volume, ecc..

In questo caso la provocazione mira ad aumentare o diminuire molto una dimensione quantitativa.

Per esempio sempre nel campo della formazione/educazione potremmo pensare di aumentare in modo esagerato la frequenza delle verifiche e degli esami a cui sottoporre gli studenti: una verifica ogni ora!

Le idee che possono venire sono diverse: realizzare un'app che notifica la domanda o quesito a cui rispondere e man mano si guadagnano punti ed si passano gli esami con un modello di gamification.

Questa tecnica la possiamo combinare con la rottura del paradigma, preso un elemento ne cambiamo la dimensione. Per esempio sempre nella ristorazione possiamo esagerare il prodotto fornito e dire che al cliente che può mangiare quello che vuole ad un prezzo fisso (come è nato l'All can you eat).

Tecnica del cambio di contesto, cambio di scopo 🗺️ o di funzione d'uso

La tecnica è molto semplice, si tratta di traslare un processo o un concept in un contesto diverso.

Probabilmente è una delle tecniche più usate nel mondo del marketing.

Alcuni esempi:

  • il babysitter applicato e traslato ai cani diventa il dogsitter
  • il concetto di cloud applicato alla cucina che diventa la cloud Kitchen/dark Kitchen
  • il concetto di Airbnb traslato dalla propria casa alla propria auto, barca, bici, tempo, ecc....
  • il modello Ikea applicato alla cucina, acquisti il kit ricette e ingredienti pronti e li cucini tu a casa tua
  • kit pizza esempio di pensiero laterale
  • il concetto di prendi 3 e paghi due portato dal largo consumo al mondo degli hotel
  • l'All-Star game nel campionato di calcio e/o la gara dei tiri di precisione dei giocatori di serie A (facendo la trasposizione di quello che accade nell'NBA con i tiri da 3)


Un altro esempio interessante di cambio di contesto è quello di un'innovativa azienda italiana chiamata Roboze che sta applicando nel mondo della stampa 3D il concetto di KM zero (conosciuto nella filiera alimentare) e di Software As A Service (SAAS) e Cloud.

In pratica hanno creato un network di stampatori 3D nel mondo (che sono anche loro clienti) in grado di produrre e consegnare in funzione della vicinanza dal cliente il tutto nel cloud, lo attivo online e lo utilizzo come un qualsiasi software as a service, hanno creato il MAAS (Manufacturing As A Service) gestibile tutto in rete.

Per allenare la creatività un esercizio molto potente è quello di immaginare funzioni d'uso differenti per qualsiasi oggetto o prodotto (ma anche servizio).

Per esempio una bottiglia d'acqua può diventare un'annaffiatoio o un inbuto.

Fai finta di essere qualcun altro️, allena nuove prospettive 👽

Nel mondo del lavoro è una pratica diffusa quella di prendere persone che provengono da altri settori e business diversi, l'obiettivo è quello di avere un punto di vista nuovo non condizionato dalle sovrastrutture di pensiero che si formano nel tempo.

Senza dover ricorrere a nuove persone lo stesso risultato si può ottenere facendo finta di essere qualcun altro.

Pensiamo ad un amico o collega e pensiamo ad un progetto mettendosi nei suoi panni.

Essendo una tecnica di fantasia possiamo allargare l'orizzonte e possiamo anche pensare di essere un oggetto o persone del passato.

Per esempio dobbiamo trovare la soluzione ad un problema oppure dobbiamo ideare un nuovo modello di pantaloni.

Possiamo far finta di essere nostro nonno oppure un noto scrittore/scienziato che conosciamo bene ma anche un albero o un pesce e quindi provare a risolvere il nostro problema o pensare ad una nuova idea.

Nel video che segue ho dato lo smartphone al mio cane 😂🤪 per fare un video e capire la sua prospettiva quando facciamo la nostra passeggiata.

Se dovessimo creare delle nuove scarpe il punto di vista di un cane potrebbe essere utile?🤔

Il personaggio che personalmente amo per spingere il pensiero creativo è quello dell'alieno 👽: se venisse qualcuno da Marte e vedesse per la prima volta un paio di pantaloni che penserebbe? Come realizzerebbe un nuovo modello?

Questa tecnica è nativa nei bambini e l'allenano molto con il gioco "facciamo finta che io sono xxx e tu sei yyy".

Del resto la creatività alla fine è l'arte di collegare punti e mondi diversi (reali o di fantasia).

Esercizi ed indovinelli di lateral thinking

All'inizio abbiamo visto l'esercizio dei nove punti di seguito altri simpatici esercizi:


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